L’area oggetto del bando di concorso si trova in un contesto fisicamente non facile. La barriera della tangenziale insieme al muro di contenimento dei lotti industriali, di fatto chiudono o limitano fortemente le possibilità compositive su due dei quattro lati del lotto. Di contro le due aree verdi alberate, in testa e in coda all’area edificabile, costituiscono elementi utili e irrinunciabili per il progetto, soprattutto nell’ottica di definire un nuovo spazio urbano, completamente pubblico (a servizio di una più vasta porzione di città) e insieme complementare alla dimensione abitativa dell’intervento.
Il contesto vede confrontarsi due tessuti urbani omogenei che hanno identità opposte, differenti spazi e diverse dotazioni:
Da un lato c’è la città porosa costituita dal quartiere Forlanini, che ha un carattere prettamente residenziale, è ricca di verde ed è dotata di servizi, ma la cui natura di contesto autosufficiente ne sfavorisce possibili relazioni dinamiche con un ambito in continua trasformazione. Dall’altro lato c’è la città compatta, definita dagli edifici e dagli apparati produttivi, che propone spazi le cui funzioni vanno via via modificandosi istituendo nuove possibili relazioni con tutto ciò che hanno intorno.
Nonostante la posizione defilata rispetto via Mecenate e le dinamiche ivi definite dalla presenza di attrezzature sportive, luoghi di intrattenimento e ambiti lavorativi legati ai media, la proposta progettuale considera l’area di progetto come possibile tappa di percorsi pedonali che mettano in comunicazione i differenti tessuti descritti. Un punto notevole ove oltre la dimensione abitativa possano insediarsi spazi e pratiche collettive che favoriscano l’incontro e la condivisione delle risorse a disposizione. Un luogo le cui dimensioni domestiche pubbliche e private consentano l’interazione tra la città porosa e la città compatta sfruttando l’immediata vicinanza con il parco del complesso Monlue’ e le attività collettive legate ai suoi spazi.
Il concept : due fronti per costruire il rapporto con la città.
I due tessuti urbani costituiscono di fatto i due affacci costruiti con cui l’intervento deve confrontarsi. Due affacci con due caratteri opposti: il primo verticale e aperto si propone naturalmente come fronte privilegiato ed estroverso , il secondo orizzontale e chiuso si impone come barriera solida e impermeabile. Ad uno sguardo preliminare questi due affacci appaiono naturalmente come un fronte con cui relazionarsi e un retro più problematico dal quale allontanarsi.
Il progetto parte dall’idea di costruire due fronti abitabili:
_un primo fronte permeabile, percorribile ed estroverso, sul quale definire spazi e pensare funzioni con una spiccata vocazione pubblica.
_un secondo fronte, più intimo, impermeabile e frammentato ma comunicante al suo interno, i cui spazi e le cui dotazioni soddisfino le esigenze dei nuovi abitanti.
Attraverso questi spazi la strategia intende costruire ambiti le cui dotazioni siano strettamente correlate con le diverse identità dei tessuti adiacenti, definendo diversi gradi di privacy regolati proprio dall’organismo edilizio progettato.
Il fronte pubblico dell’intervento è concepito come una superficie dura sulla quale scandire aree di sosta attrezzata alternate a diverse possibili funzioni. La percorribilità pedonale di questo spazio e la diversificazione delle sue dotazioni, costruiranno un ambiente vario ed attivo durante tutto l’arco della giornata. Sia la città porosa che la città compatta troveranno in questo luogo di passaggio un ambito multifunzionale nel quale incontrarsi. Al piano terra, oltre alle attività commerciali e agli uffici, sono previsti volumi particolari, posizionati sulle due teste del complesso edilizio. Questi luoghi sono stati pensati come spazi il cui utilizzo può variare nel tempo. Ad esempio un asilo a servizio delle nuove famiglie che si insedieranno potrebbe funzionare anche come centro diurno di aggregazione per anziani e al contempo riservare i propri spazi per le riunioni condominiali. Questi spazi sono immaginati come volumi filtranti in grado di affacciarsi all’esterno dell’intervento, verso le due teste verdi, ma anche all’interno del complesso istituendo un rapporto con le dotazioni dei cortili comunicanti che scandiscono il fronte protetto.
Questo fronte, dal carattere più intimo e privato, costruisce una sequenza di ambiti condominiali interconnessi tra loro, all’interno dei quali i nuovi abitanti troveranno la dimensione domestica dello spazio aperto. Questa sequenza di cortili ha proporzioni e dotazioni che intendono favorirne la frequentazione da parte di tutti gli abitanti dell’edificio nelle diverse ore del giorno. I volumi delle abitazioni struttureranno questi spazi frantumandone la continuità e creando luoghi coperti tra le corti nei quali, ad esempio, avere l’occasione di pranzare insieme all’aperto.
L’edificio, con i suoi elementi distributivi, costituirà l’interfaccia tra l’ambito pubblico e quello privato. Gli spazi degli alloggi potranno quindi affacciarsi su due mondi differenti con cui istituiranno differenti rapporti (distacco/ continuità), definendo in tal modo due modi di abitare:
-abitare un passaggio.
-abitare un recinto.
il sistema distributivo come spazio della socialità interna.
l’intervento propone uno sistema distributivo a ballatoio continuo e completamente comunicante. Un sistema leggero e trasparente costituito da passerelle di metallo schermate da reti permeabili all’aria e alla vista.
Nell’edificio sia la percorribilità verticale sia quella orizzontale offrono momenti di sosta con dimensioni e dotazioni variabili che intendono sgravare gli alloggi di alcune pertinenze costruendo zone comuni diversificate lungo tutto il complesso edilizio. Attraversare questi spazi diviene occasione di incontro e scambio per tutti gli abitanti in modo da favorirne l’integrazione.
Variabilità, intercambiabilità e dotazioni dei moduli abitativi.
Il progetto propone un organismo edilizio componibile. Questo per riuscire a confrontarsi con la varietà che ha la domanda di abitazioni del mercato.
Attraverso i 9 tagli studiati e’ possibile soddisfare le istanze più differenti provenienti dalla committenza. La scelta progettuale è stata quindi quella di andare oltre le indicazioni del bando, pensando alloggi più piccoli di quelli richiesti, ma anche di maggiori dimensioni, all’interno dei quali avere dotazioni minime essenziali e nel contempo dotazioni particolari (ad esempio le logge) o spazi lavorativi. Comunque garantendo ad ogni alloggio il medesimo grado di comfort e una grande possibilità di modificazione. Di fatto la struttura puntiforme dell’edificio (il passo dei pilastri e’ di 8x3m) permette di distribuire ogni taglio in maniera variabile secondo le esigenze degli assegnatari.
Con il sistema proposto è possibile programmare configurazioni del complesso edilizio molto diverse le une dalle altre, questo significa immaginare differenti profili di comunità e, a partire da questo, rivedere programmi e funzioni degli spazi comuni all’interno dell’edificio e nelle corti.
La dotazione fondamentale di ogni taglio prevede uno spazio continuo in facciata caratterizzato da persiane avvolgibili e basculanti. Questa soluzione permette la corretta aerazione e illuminazione di ogni alloggio, preserva la privacy e definisce spazi aperti privati che mediano il rapporto tra interno ed esterno.
Risparmio energetico e sostenibilità ambientale
Le prestazioni energetiche e il comfort interno vengono garantiti dall’orientamento dell’organismo edilizio che rivolge le facciate distributive a nord-nord est e le facciate degli ambienti abitativi a sud-sud ovest.
La corretta ventilazione e’ garantita dal doppio affaccio su fronti opposti che sono caratteristica comune a tutti gli alloggi dell’edificio.
L’isolamento termico viene ottenuto mediante un nastro continuo di rivestimento (zinco-titanio + materiale isolante) che costituisce sia la copertura della parte superiore che il rivestimento della parte inferiore dei corpi aggettanti.
La copertura dei corpi scala è anche il supporto dell’impianto solare termico che sfrutta la favorevole esposizione a sud-ovest. Tale impianto è calibrato per soddisfare l’intero fabbisogno del complesso edilizio.
Il progetto risolve anche l’impatto in termini di presenza di autovetture che l’insediamento andrà a produrre. Il livello interrato accoglierà i box e i posti auto per gli automezzi degli abitanti in modo da preservare il carattere pedonale della superficie pubblica su fronte strada.
Il progetto come esplorazione
Nel complesso il progetto propone una modalità abitativa in cui i residenti possano vivere la dimensione collettiva a diversi livelli senza rinunciare al necessario grado di privacy. La definizione e l’integrazione di ambienti e dotazioni sono gli strumenti guida dell’intervento proposto. L’impianto, concepito per permettere differenti possibili configurazioni e molteplici profili abitativi, costruisce un supporto spaziale in modo da definire i propri rapporti con il contesto.
La proposta intende esplorare la dimensione abitativa nella sua complessità interpretando la domanda di residenza quale strumento di ricerca di possibili forme e prospettive per la città contemporanea.